Potere del trio

Ufficio di Phoebe

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view post Posted on 27/10/2008, 22:42
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Ufficio dove Phoebe risponde alle lettere
 
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view post Posted on 16/11/2010, 21:31
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Continua da Casa Phoebe e Coop.

:phoebe:


Annoiata, ero incredibilmente annoiata.
Stufa marcia di dover partecipare alle riunioni di lavoro programmate da Elise. La riunione in questione era stata peggio del solito!
La più noiosa e irritante a cui avessi mai assistito e partecipato dacché lavoravo al Bay Mirror.
Camminavo nell'androne dirimpetto al mio Ufficio. Nessuno nel Bay Mirror si curava di me, forse abituati alla mia presenza. Qualcuno lavorava col pc, qualcun'altro era alle prese con la macchina delle bibite, altri ancora davanti alla propria scrivania si dedicavano ai propri ''grilli nella testa'' in totale ozio momentaneo.
Nonostante tutto il Bay Mirror sembrava il covo di un esercito di piccole formiche laboriose.
Spalancai la porta dell'Ufficio con su scritto in dorate lettere cubitali ''Ask To Phoebe'' e sotto ''Ufficio di Phoebe Halliwell''.
Il mio Ufficio.
<< Jenny! Ah! >>
Non mi sarei immaginata di trovare la mia assistente nel mio Ufficio. Non l'aspettavo adesso.
Ero un pò fuori fase ultimamente e si vedeva. Tra storia di Thomas, la telefonata di Elise e la riunione.
Ero decisamente fuori forma. Non mi si riconosceva. Probabilmente.
<< Hem, ciao Phoebe! Ti stavo smistando la posta. Tutto bene? >>
<< Si si, tutto bene! Solo una riunione noiosa... >>
Scuotevo la testa con leggerezza. Mi toccava mentire, almeno in parte lo stavo facendo.
Mi avvicinai a lei e scorsi il contenitore dentro il quale venivano messe le lettere destinate alla sottoscritta.
<< Sei stata gentile ma non dovevi. >>
<< Non è niente... E' stato un piacere. >>
Eravamo un pò a disagio, imbarazzate entrambe e per stemperare ulteriormente l'atmosfera mi levai la giacchetta e la lasciai sull'appendiabiti.
<< Beh, sarà meglio che vada. Ciao. >>
<< Ciao, Jenny. >>
La salutai mentre uscì. La beata solitudine mi avrebbe aiutata a pensare. Di solito era così. Quindi mi affidai alla assoluta pace di quel momento che mi venne regalata. Pace, ho detto? La desideravo tanto. Soprattutto adesso. La televisione era accesa. L'aveva accesa sicuramente Jenny. Scossi la testa, dissentendo all'operato della mia nuova assistente. Non gliel'avevo permesso, ma non le avevo neanche negato di farlo. L'avrei spenta dopo. Controllavo qualche missiva che mi era arrivata quando accadde l'impossibile! Impossibile! Impossibile!


Edited by >>Chris - 18/11/2010, 10:09
 
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view post Posted on 16/11/2010, 21:34
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SPOILER (click to view)
ricorda di mettere da dove phoebe è venuta
 
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Si. Lo metto subito!
 
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view post Posted on 17/11/2010, 15:17
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:cole:


Dovevo contattare Phoebe.
L'avevo già fatto prima.
Chiusi gli occhi e visualizzai il suo volto, mi concentrai su di lei, e una volta raggiunto lo stato di concentrazione ottimale, declamai la mia richiesta di aiuto utilizzando come la tramite la voce del tizio che, sul canale delle televendite, continuava a pubblicizzare con convinzione la sua batteria di pentole di una marca non meglio precisata, mentre ancora il numero verde scorreva in sovraimpressione.
<< Aiutami Phoebe.. >>
Continuai a ripetere.
 
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view post Posted on 17/11/2010, 21:09
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:phoebe:

<< C... Cole? >>
Accadde l'impossibile! La mia più grande paura che si concretizzava!
Mi contattò il solo che lo aveva già fatto prima così.
Dentro di me avevo saputo fino a quel momento che sarebbe stato questione di tempo prima che mi contattasse dinuovo. Per tentare di conquistarmi e di creare quella famiglia di esseri crudeli con nostro figlio.
Thomas. Mandato a me da lui con questo scopo. Probabilmente.
Cole si era rovinato la vita con le sue stesse mani e adesso veniva a chiedere aiuto a me.
Non ce la facevo. Non ce la facevo a starlo a sentire. Non glielo avrei permesso.
Non avrei permesso, non avrei potuto permettergli di portarmi nuovamente con lui, insieme a nostro figlio, nelle tenebre come un tempo era stato capace di fare. No. Non mi avrebbe imposto di scegliere tra le mie sorelle e lui. Anzi, se così sarebbe stato non avrei avuto alcuna esitazione nel fare la scelta più giusta per...me e per la mia famiglia. Ormai avevo trovato la mia vita.
Non sapevo cosa fare, ero divisa, squarciata in due. Da una parte andare a cercarlo per aiutarlo avrebbe voluto dire che stavo cadendo nel suo stramaledetto tranello. L'avrei lasciato arrancare. D'altra parte però dovevo aiutarlo, glielo dovevo. Mi sentivo in dovere di farlo.
Presi la giacchetta e me la misi addosso. Dovevo andare e dovevo anche pensare all'ennesima scusa per Elise. Ne ero stanca.


Continua in ''Mausoleo'' (Altri Luoghi)



Edited by >>Chris - 24/11/2010, 16:18
 
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