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| Continua da ''Salotto''Salivo le scale, lentamente, passo dopo passo, rinunciai ad orbitare per evitare di insospettire i miei genitori, se avessi optato per un bel volo tra le solite luci bianche e azzurre, piuttosto che per usare il metodo normale di andare a ''piedi'', loro si sarebbero posti troppe domande alle quali avrei immancabilmente dovuto rispondere, ma che non volevo affatto che mi rivolgessero. Perché orbita per andare solamente in camera? Non era una cosa a loro gradita. La magia solo nello stretto necessario, solo quando è strettamente necessaria, sapevo esattamente che tenevano molto a questa regola, anche se a me, chiaramente, non piaceva, la trovavo una cosa inibitoria e per me evidentemente difficile da seguire. Lasciai stare ciò che ai miei occhi appariva più conveniente per dirigermi su in soffitta come ho, credo, ampiamente spiegato. In soffitta, le sorelle custodivano il libro delle ombre, del quale noi, io e i miei fratelli saremo i legittimi possessori. Nonostante conoscessi praticamente a memoria tutte le pagine, le formule e tutte le creature descritte in quell'enorme librone, tutto il suo mastodontico contenuto magico avevo bisogno che mi fornisse il suo aiuto per essere preparato nel caso in cui quel figlio di demone decidesse di attaccarci, ne avevo il presentimento, sentivo che sarebbe stato inevitabile purtroppo e avrei dato la mia vita perché a mamma, papà, le zie, il me stesso e il Wyatt di quel periodo, a nessuno di loro non accadesse nulla. Potevo ben apparire ossessionato, o forse anche troppo premuroso. Comunque fosse ne andava del presente e del...futuro! Non avevo viaggiato attraverso il tempo per cambiare in peggio le cose che si svolgeranno. Improvvisamente, mentre proseguivo a salire, sentii un forte tonfo provenire proprio dal posto verso cui ero diretto con così tanta decisione! Acceleravo i passi, per essere lì il prima possibile. Mi mancava il fiato quando mi fermai davanti alla porta spalancata della soffitta. Il mio sguardo cadde su una figura, stagliata davanti al grosso librone e non molto visibile, visti i giochi di luce e ombra, questo non mi impedì di riconoscerla. Era la mia sorellina, motivo per il quale mi calmai. - Buon pomeriggio... - Piegavo le braccia al petto. Non potevo negare che mi incuriosiva il fatto che avesse fatto questo viaggio del tempo e che frugasse in giro. D'altronde non avevo accennato niente relativo al mio, nè a Wyatt nè a Melinda. Era stata una decisione presa in un momento di...poca lucidità?! Edited by >>Chris - 11/12/2010, 21:11
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